2.4.08

Gamberoni e asparagi al profumo di dragoncello

La cucina lagunare, in primavera, è all'insegna di pesce e verdure, protagonisti di piatti indimenticabili (il risotto con scampi e asparagi, le seppie con le castraùre o con i piselli, il branzino alle erbe primaverili... ricette tradizionali in cui gusto e leggerezza vanno spesso a braccetto).
Ieri, avendo per le mani un bel mazzo di asparagi padovani, una scodella di gamberoni e dragoncello a volontà (ne ho una pianta enorme in terrazzo, in primavera lo uso tantissimo, ritornerà presto in altre ricette), ho pensato di cucinare qualcosa di veramente leggero leggero, ed è venuto fuori questo. L'insieme ha un aspetto più orientaleggiante che veneziano, ma in fondo Venezia non era (e forse è ancora) una porta spalancata sull'Oriente?

Il procedimento è molto semplice e non necessita che io indichi quanta roba preparare: regolatevi in base al vostro appetito e al numero di persone da sfamare.

In una pentola d'acciaio (della misura adeguata, sempre in base a quanto appena detto) versare due dita d'acqua, due rametti di dragoncello fresco, qualche grano di pepe verde e un po' di gin. Mettere il coperchio e far bollire per 5 minuti. Porre sul cestello per la cottura a vapore: gli asparagi puliti e tagliati a rocchi di due cm (usate le parti più tenere: le punte e i 4-5 cm subito sotto. Il resto torna buono per un risotto o una zuppa) e una manciata di foglie di dragoncello fresco. Inserire il cestello nella pentola e cuocere a vapore per 10 minuti; aggiungere i gamberoni (sgusciati e senza filo nero) e proseguire la cottura per altri 5-6 minuti.
Nel frattempo, bollire in acqua leggermente salata del riso Patna o Basmati (ottimo anche il Venere, ma non ne avevo in casa).
Disporre nei piatti una porzione di riso, un po' di asparagi e gamberoni, condire con un filo d'olio e.v.o. e salare con sale a grana media (io uso il Fleur de sel della Camargue), o con salsa di soia, per chi preferisce un sapore più orientale.
Omettendo il riso, diventa un ottimo antipasto.